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venerdì 21 ottobre 2016

Comunicato di ARCA sul sito di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali e non, pericolosi e non, e di FORSU a San Pancrazio.





Lo scorso 14 ottobre l’amministrazione comunale di San Pancrazio, in un consiglio comunale aperto, ha comunicato alla cittadinanza la decisione di opporsi alla proposta dell’azienda Vetrugno Ambiente che, nei suoi piani, prevedeva di aprire un centro di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali e non, pericolosi e non, e di FORSU da quasi 200.000 tonnellate, nel territorio della cittadina salentina. Da parte di ARCA, che da tempo segue l’evolversi della vicenda, all’amministrazione comunale va riconosciuto un duplice merito, vuoi per aver convocato un consiglio comunale aperto in ossequio ai principi di trasparenza e democrazia, vuoi per aver riferito in pubblico che il parere del Comune di San Pancrazio Salentino sull’impianto sarà assolutamente negativo. 

Ai rappresentanti di ARCA, intervenuti alla pubblica adunanza, non sono sfuggite le parole del sindaco e dei vari consiglieri di maggioranza che hanno ribadito quanto l’intera amministrazione sia attenta alla salute e all'ambiente. Per di più, avendo posto che San Pancrazio Salentino come tanti comuni della provincia di Brindisi hanno già dato tanto in termini di sacrificio ambientale e di salute dei cittadini (qualcuno ha anche ricordato l'incidenza tumorale maggiore rispetto ad altre zone), gli stessi hanno confermato che saranno tutti quanti «accorti» e si schiereranno sempre a difesa di ambiente, territorio e cittadini. Ma nello stesso tempo – essendo ARCA impegnata in altri territori del brindisino – a chi ascoltava le parole del sindaco non è neppure sfuggito il fatto che l’attuale amministrazione di San Pancrazio (seppure modificata nella compagine dei consiglieri), essendo al secondo mandato, negli anni scorsi sedeva ed era presente tanto nell'Aro Br 1 (di cui fanno parte comuni limitrofi brindisini tra cui Erchie) quanto nell'OGA (ente che aveva competenze su impianti di compostaggio pubblici per la provincia di Brindisi); perciò era a conoscenza del progetto dell'impianto di compostaggio con digestione anaerobica e produzione di biogas privato da 80mila tonnellate, da realizzarsi nella vicinissima zona PIP di Erchie. Eppure, nonostante un indiscutibile impatto ambientale, tanto da dover essere sottoposto ad AIA/VIA, nel caso dell’impianto di Erchie l’amministrazione di San Pancrazio non ha mai avuto nulla da ridire e non ha neppure ritenuto opportuno informare i propri cittadini. Peraltro è cosa nota che le emissioni inquinanti nell’ambiente non conoscono confini territoriali e che i COV (Carico Organico Volumetrico, ovvero ciò che si sprigionerà dal processo di produzione del biogas) prodotti ad Erchie, spinti dal vento, avrebbero raggiunto la vicinissima San Pancrazio. A questo punto è lecito porsi alcune domande: 
1) perché l'«accorta» amministrazione comunale di San Pancrazio non si è schierata anche contro l'impianto di Erchie? 
2) Durante le assemblea dell'OGA e dell'Aro Br 1, i rappresentanti di San Pancrazio, che fanno parte anche dell’attuale maggioranza, non avevano nulla da dire su quanto si stava decidendo per Erchie? 3) In quel particolare caso non c'era da tutelare ambiente, territorio e cittadini? 
Potrebbe essere, invece, che la “sensibilità ecologica”, dimostrata in questo caso dall’amministrazione sampancraziese, scaturisca dalla immediata mobilitazione contro il centro di stoccaggio da parte dei cittadini; che, motivati da una reale e concreta coscienza ecologica e comunitaria, con notevole anticipo sulla stessa amministrazione comunale, si sono organizzati per dire no al paventato impianto, prendendo in contropiede chi invece avrebbe volentieri strizzato l’occhio all’imprenditore di turno. 

È chiaro che quanto sta avvenendo in questa parte del territorio brindisino, prima ad Erchie ed ora a San Pancrazio Salentino, oltre a dimostrare una elevata e consapevole capacità di partecipazione da parte dei cittadini alle questioni ambientali, indica quanto da tempo va incoraggiando ARCA, cioè la necessità di un coinvolgimento diretto e deliberativo della cittadinanza nell’approvazione di qualsiasi argomento che interessi l’ambiente di un determinato territorio.

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